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ScuolaPer moltissimi anni, da sempre, chiunque chiedesse e chiede notizie sul ragioneria o sul commerciale o sull’ITC, immediatamente riceveva e riceve precise indicazioni.
Tutti lo conoscono. La Scuola è collocata nella parte “bassa” della città, nei pressi della bella villa San Cataldo, casa generale dei Padri Gesuiti e sede dell’Università degli Studi e sito, oggi, di proprietà della Provincia Regionale di Palermo.
La struttura, moderna e funzionale è nella Via Sant’Ignazio di Loyola ed è composta di due “corpi” di tre piani. Il secondo è stato consegnato a fine 2005. I due immobili sono specificatamente costruiti per essere scuole, secondo le norme europee, hanno aule ampie e luminose, diverse aule speciali, biblioteche, un’attrezzata palestra coperta, due auditorium, due sale ristoro, un ampio giardino e un teatro all’aperto.
La comoda struttura per gli studenti è stata sempre un’attrattiva positiva se è vero che le strutture scolastiche del territorio non sono idonee ed hanno costituito un vero e proprio problema.
L’allora Istituto Tecnico Commerciale nasce come sezione staccata del “Crispi” di Palermo, negli anni ’60. Con un DPR, il numero 1111, del 5.9.1975 l’istituto ottiene l’autonomia e subito si avvia la procedura d’intitolazione della scuola a Don Luigi Sturzo.
Nei primi anni la sede del Commerciale è nei locali annessi alla villa San Cataldo. Nel 1970 n. 39 studenti di quinta classe conseguono il diploma di maturità tecnica, alunni di due quinte (la quinta A composta di 21 alunni e la quinta B di 18).
Da quella data in poi, progressivamente s’incrementano le iscrizioni e si osserva come comincino a confluire utenti sempre più numerosi provenienti dai paesi dell’hinterland. I locali di Villa San Cataldo non bastano più, ne sono necessari altri e più idonei che la provincia regionale di Palermo individua nel Palazzo BARONE di Via Cesareo. Purtroppo, non sono locali idonei per “fare scuola”, si tratta di stanze d’appartamenti nati per essere abitazioni, ma vista la crisi strutturale della Città sui locali scolastici, sembra il male minore. Considerato l’alto numero di pendolari e d’iscritti della città si possono evitare così i turni pomeridiani. Dietro pressione degli studenti e degli amministratori della città la provincia delibera la costruzione di un edificio idoneo ai bisogni. Il cammino della costruzione dell’edificio è naturalmente molto tormentato ed ostacolato da intoppi burocratici e non solo. L’edificio nuovo ed attrezzato è definito nell’anno 1986. Nonostante l’edificio sia pronto, per la serie infinita delle certificazioni necessarie, il trasferimento non può avere luogo.
Per accelerare il cammino delle carte sono necessari scioperi e proteste. I doppi turni e l’inidoneità dei locali assegnati accendono gli animi degli studenti che devono incredibilmente lottare per avere ciò che era stato già costruito.
Nell’ottobre del 1986 il sogno diventa finalmente realtà. Il trasferimento può avere luogo ed i locali sono resi abitabili ed agibili. L’istituto nei nuovi locali, continua a crescere inarrestabilmente e ben presto l’edificio non basta più per ospitare le classi che sono molto di più di trenta e torna lo spettro dei doppi turni! È necessario trovare nuovi locali per almeno 20 classi e per 400 alunni. Non è stato semplice o facile trovarli.
In ogni modo la ricerca finisce con l’affitto del palazzo Gargano, sito in via LoBue che già per tanti anni aveva ospitato il Liceo scientifico D’Alessandro. Questa succursale funziona con tante difficoltà fino all’anno scolastico 2005-06 anno nel quale sono definiti i lavori del lotto B adiacenti alla sede centrale la cui progettazione era stata avviata da quasi 10 anni! Con tante inspiegabili difficoltà superate a fatica e con costanza, oggi la storia dell’ITE sembra avere archiviato il problema della struttura. Il nuovo lotto fa bella mostra di sé e da a chi lo visita, l’idea di una struttura robusta e importante. Nell’anno scolastico 2006-2007 funzionano 58 classi e tutto questo in un momento in cui l’istruzione tecnica è in crisi.
Oggi, la realtà del nostro istituto è in controtendenza e certamente non solo per i locali. Attirano il dinamismo, la differenziazione e la ricchezza dell’offerta formativa.
Attirano la capacità dell’ITE di essere un polo di riferimento per l’intero territorio.
L’attivazione di specifiche filiere formative sul turismo e sull’informatica oltre che sulla tutela dell’ambiente e sulle finanze, convincono le famiglie sul fatto che lo Sturzo è la scuola che l’Europa richiede.
Quest’atteggiamento culturale assunto dall’Istituto nell’ultimo decennio, che ha privilegiato la sperimentazione, consente nel 2009-2010 di accogliere a piè fermo la riforma dell’ordinamento voluta dal Parlamento, con l’attivazione di due prime “riformate”. L’attività laboratoriale si è via via intensificata, intanto per migliorare l’offerta formativa, ma anche per intercettare, anticipandolo, il dettato e lo spirito della riforma . La trasformazione dell’I.T.C. in I.T.E. (Istituto Tecnico Economico) hanno introdotto lo studio di discipline che già erano state positivamente sperimentate nelle filiere, quali Arte e territorio, Marketing e soprattutto dell'ICT.
Con l'a.s. 2023/2024, il Don Luigi Sturzo fa un ulteriore passo nell'offerta formativa, introducendo attraverso il passaggio ad I.I.S. (Istituto Istruzione Superiore) nuovi percorsi di studio. Gli indirizzi attivi sono: Amministrazione Finanza e Marketing (AFM), Sistemi Informativi Aziendali (SIA), Turismo, 

 

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